ANCONA - Il reinserimento nella vita sociale e lavorativa delle donne con pregresso carcinoma mammario è la finalità del progetto integrato sperimentale, approvato assieme a quelli per altre 3 province dalla Regione Marche. Il progetto è finanziato dall’avviso pubblico Regione Marche: DGR 1046 del 27 luglio 2020 “POR Marche FSE 2014-2020 Asse 1 Priorità 8.iv – Azione 8.4 B e 8.4 C. con 150mila euro dei 750mila euro di risorse a disposizione.
L’iniziativa, presentata questa mattina a Palazzo Raffaello in una conferenza stampa, pone grande attenzione ai diritti delle donne e in particolare a coloro che desiderano rientrare al lavoro o trovare un’occupazione dopo un periodo di allontanamento dovuto alla malattia e necessitano di un percorso di accompagnamento integrato, che preveda anche vari tipi di intervento finalizzati ad un recupero emotivo e professionale.
Capofila del progetto è l’Area Vasta2 di Ancona, in collaborazione con l’AOF Associazione Oncologica Fabrianese e l’agenzia del lavoro During. Alla realizzazione contribuiranno alcuni soggetti esperti come Meccano Spa in rappresentanza delle imprese, l’Associazione Kulturando di Fabriano esperta di pari opportunità, orientamento e formazione, Digital Smart e Progetto Crescita di Fano, il Centro Papa Giovanni XXIII° ed il Polo9 di Ancona.
“L’iniziativa è studiata per promuovere e sostenere la sperimentazione di interventi che possano rafforzare la ripresa psicologica, motivazionale e fisica delle donne affette da pregresso carcinoma mammario, finalizzata al pieno recupero della loro autostima e delle condizioni necessarie per proiettarsi nuovamente con successo nella vita sociale e nel mondo del lavoro - ha sottolineato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini - Un percorso importante che nei prossimi anni intendiamo corroborare con finanziamenti aggiuntivi. Dobbiamo garantire la prevenzione e le cure, ma dobbiamo garantire anche il “dopo”, ossia il benessere psicologico dei pazienti. E’ questo il salto di qualità che vorrei facesse il sistema sanitario regionale e sono convinto che raggiungere questo obiettivo sia possibile grazie alla passione che riscontro in tanti medici e operatori. La Regione vuole investire sull’ oncologia che con le patologie cardiologiche e neurologiche costituisce una delle maggiori cause di morte. Un plauso infine va a tutte le aziende che accoglieranno queste donne”.
“E’ importante non solo curare – ha aggiunto la direttrice dell’Asur Nadia Storti – ma anche prendersi cura delle persone. Progetti sperimentali come questi sono fondamentali anche perché costituiscono esempi di buone pratiche che possiamo replicare su tutto il territorio regionale”.
“I dati e le testimonianze – ha spiegato il presidente dell’Associazione Oncologica fabrianese Giorgio Saitta - evidenziano che una delle problematiche più sentite dalle donne operate di tumore al seno riguarda il lavoro e che vi è una diffusa esigenza di maggiore informazione sui diritti delle donne che si assentano dal lavoro per l'intervento chirurgico e per le successive terapie. Con questo progetto che non si è fermato neanche durante la pandemia, cercheremo di accompagnare le donne in questo percorso in collaborazione con le aziende che si sono dimostrate disponibili. L’auspicio è di poter rinnovare questa iniziativa che riteniamo fondamentale”.
“Nelle Marche – ha sottolineato il direttore del Dipartimento Specialità mediche AV2 e primario di Oncologia a Fabriano Rosa Rita Silva - nei 3 anni di osservazione (2010-2012) del registro tumori della Regione, è stata osservata una incidenza di 3616 casi osservati con una media di 1305 casi anno. A fronte di 3.600.000 persone vive in Italia dopo la diagnosi di cancro, corrispondente al 5,7% della popolazione italiana, sono 834.200 le donne viventi in Italia dopo una diagnosi di tumore della mammella. Il miglioramento della sopravvivenza, quindi l’aumento del numero di guariti ha portato a nuovi bisogni come il reinserimento lavorativo che risulta spesso molto difficile. Le statistiche ci dicono che questa percentuale è in media del 64%, e con un elevato range di disoccupazione. Gli interventi che promuovono il ritorno al lavoro sono rivolti al miglioramento dello stato fisico e psicosociale della paziente, alla valutazione delle abilità lavorative, delle richieste lavorative, attraverso un training, la formazione non solo della lavoratrice ma anche del datore di lavoro”.
“Grazie alla Regione per aver avuto l’intuizione di investire soldi e all’Asur che non si tira mai indietro – ha commentato Letizia Urbani direttore di Meccano -. Questo progetto è una sfida per tutti noi e per le donne coinvolte, non solo per ritornare al lavoro ma anche per crescere professionalmente. Per chi invece un lavoro non lo ha più, troveremo un percorso comune per scoprire il saper fare di ciascuna e incrociarlo con i bisogni lavorativi”.
Sono previste sia azioni di orientamento sia azioni di politiche attive del lavoro per l’attivazione di borse lavoro per donne disoccupate.
Destinatari delle azioni previste sono donne maggiorenni residenti o domiciliate nelle Marche, con pregresso carcinoma mammario: disoccupate (ai sensi del D.lgs. 150/2015) o occupate con pregresso carcinoma mammario che sono rientrate al lavoro.
Fonte: Ufficio stampa Regione Marche