ANCONA - Il 12 Giugno di 10 anni fa furono circa 700mila i cittadini marchigiani (il doppio di quelli che ad esempio hanno espresso l’attuale Governo regionale) che votarono contro la privatizzazione dell’acqua, per una sua gestione pubblica, trasparente e fuori da qualsiasi logica di mercato.
A distanza di un decennio, mentre a livello globale dal Dicembre scorso l’acqua è stata addirittura quotata in borsa come un qualsiasi prodotto commerciale, a dispetto dell’esito referendario, in Italia ed anche nella nostra regione i processi di mercificazione dell’acqua, sebbene in modo strisciante, non si sono mai realmente arrestati. Peraltro l’incongrua natura di “società per azioni” dei soggetti pubblici che gestiscono il servizio idrico non favorisce la trasparenza e la partecipazione.
Per queste ragioni proprio in occasione di questo anniversario si è ricostituito nella nostra regione il “Coordinamento marchigiano dei movimenti per l’acqua bene comune”.
Le numerose associazioni, movimenti, comitati, attiviste e attivisti che hanno deciso di intraprendere questo rinnovato percorso comune, sono convinte che anche in relazione agli espliciti richiami del premier Mario Draghi nell’ambito del Recovery Plan, alle presunte virtù dei mercati nei servizi di interesse collettivo, sia necessario un attento presidio dei principi espressi inequivocabilmente dal popolo italiano in occasione del referendum.
Il “Coordinamento marchigiano dei movimenti per l’acqua bene comune” intende quindi sensibilizzare le cittadine e i cittadini sull’importanza di una gestione partecipata, sostenibile, solidale e trasparente delle risorse idriche e innescare un confronto permanente e strutturato con la Regione Marche e con soggetti preposti nei cinque ambiti ottimali marchigiani al governo ed alla gestione del Servizio Idrico Integrato.
A questo scopo il Coordinamento ha già condiviso una prima piattaforma di intenti, comuni ai vari Ambiti Territoriali, su cui intende coinvolgere le cittadine ed i cittadini marchigiani e costruire una vertenza regionale:
Piattaforma Regionale dei movimenti per l’acqua
- Tempestiva determinazione da parte della Giunta Regionale dei criteri di composizione delle “Consulte degli utenti”, in attuazione dell’articolo 4 della legge regionale 30/2011, al fine di consentirne l’istituzione presso ognuna delle AATO marchigiane quale strumento di partecipazione dei cittadini e delle associazioni alla scelte di governo e di gestione del servizio idrico integrato
- Opposizione a qualsiasi ipotesi di accorpamento delle attuali AATO in una AATO unica ed all’affidamento ad un unico gestore del servizio idrico nell’ambito del territorio regionale
- Trasformazione degli attuali soggetti gestori del servizio idrico dall’incongrua e poco trasparente forma giuridica di Società per Azioni in Aziende Speciali
- Opposizione ai tentativi in atto di superare la peculiarità della gestione dell’acqua con la trasformazione degli attuali soggetti gestori del servizio idrico in società multiutility, concepite per un approccio alle risorse idriche di tipo industriale e commerciale
- Contrasto ai processi di privatizzazione strisciante della gestione dell’acqua attuati attraverso lo smembramento e l’esternalizzazione da parte dei gestori di rami di servizio precedentemente svolto da personale interno
- Attuazione di un piano straordinario di recupero delle attuali perdite di acqua presenti negli acquedotti regionali come fonte primaria di reperimento di ulteriori risorse idriche di qualità
- Modulazione trasparente e socialmente sostenibile delle tariffe applicate all’utenza, evitando i cospicui utili di varie società di gestione, evidentemente determinati dal loro
- Implementazione nella legislazione regionale di precise norme volte a determinare che in ogni realizzazione o ristrutturazione di immobili, siano attuate specifiche soluzioni impiantistiche finalizzate al risparmio delle risorse idriche ed al recupero per gli usi compatibili di acque piovane e reflue