ANCONA - Fondazione AIRC e FIRC investono 125 milioni 260 mila euro nel 2021 per sostenere circa 5.190 ricercatori che stanno lavorando alla messa a punto di metodi per diagnosi sempre più precoci e di trattamenti più efficaci e mirati per tutti i tipi di cancro. Un impegno straordinario, possibile grazie alla fiducia di 4,5 milioni di sostenitori e al contributo di 20 mila volontari, che si traduce nel sostegno di 622 progetti di ricerca, 71 borse di studio, 22 programmi speciali e di IFOM, centro di eccellenza internazionale nel campo dell’oncologia molecolare.
Per le Marche sono stati deliberati 25.000 euro per il sostegno di una borsa di studio*. Un risultato reso possibile anche grazie alle iniziative del Comitato Marche AIRC, presieduto da Anna Costa Volpini, attivo dal 1988 per organizzare e promuovere ogni anno numerosi appuntamenti di raccolta fondi che si affiancano alle campagne nazionali di AIRC. (*Dati aggiornati al 22 gennaio 2021).
Il cancro resta un‘emergenza a livello mondiale, ricercatori e medici non possono permettersi battute d’arresto: in Italia solo lo scorso anno il cancro ha causato più del 25% dei decessi totali e si sono registrate circa 377.000 nuove diagnosi, più di 1.000 al giorno. (Fonte: I numeri del cancro in Italia, 2020 a cura di AIRTUM, AIOM, Siapec e Passi).
“L’emergenza Covid, oltre a non aver messo il cancro in lockdown, ha avuto diverse conseguenze negative sui progressi della ricerca in oncologia – spiega Federico Caligaris Cappio, Direttore Scientifico Fondazione AIRC - La prima sulla ricerca di base in quanto è stata fortemente rallentata l’attività degli studi condotti in laboratorio e indispensabili per capire i meccanismi che portano allo sviluppo del cancro e alla sua progressione. La seconda sul trasferimento clinico e in particolare sugli studi condotti per l’approvazione di nuovi farmaci o di nuove strategie terapeutiche per i pazienti. A ciò si aggiunge l’allarme lanciato dall’Osservatorio Nazionale Screening sul rinvio degli screening con una ripercussione sulle nuove diagnosi e un conseguente ritardo nel curare la malattia. Tutte indicazioni che ci fanno ben comprendere la necessità di dare nuovo slancio al lavoro dei nostri scienziati per recuperare, nel più breve tempo possibile, il terreno perduto perché il cancro non aspetta”.
Per garantire continuità al lavoro degli scienziati torna lo storico appuntamento con la campagna delle Arance della Salute che, dall’1 al 14 febbraio, rinnova il format e può contare sull’impegno corale di volontari, studenti, insegnanti e marchi della Grande Distribuzione.
Le Arance rosse per la ricerca nella grande distribuzione
Da giovedì 4 febbraio, in occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro, scendono in campo le insegne della grande distribuzione e della distribuzione organizzata con le Arance rosse per la Ricerca disponibili, fino a esaurimento, in oltre 6 mila punti vendita. Le aziende aderenti doneranno 50 centesimi di Euro ad AIRC per ogni reticella venduta. Nell’anno in cui i volontari AIRC non potranno essere in piazza a causa della pandemia sarà possibile quindi continuare a dare forza alla ricerca con le arance rosse della Grande Distribuzione. Nelle Marche hanno aderito: A&O, Carrefour, Carrefour Express, Carrefour Market, Coop, Dipiù, Elite Supermercati, Emisfero, Emi Supermercati, Famila, Mega, Oasi, Sigma e Tigre.
La distribuzione di marmellata e miele
Da lunedì 1 febbraio i Comitati Regionali e i volontari della Fondazione distribuiscono su richiesta marmellata d’arancia (vasetto da 240 grammi, donazione minima 6 euro) e miele di fiori d’arancio (confezione da 500 grammi, donazione minima 7 euro), insieme alla speciale guida con preziose informazioni sulla prevenzione e con alcune ricette sane e gustose a tema arance firmate dagli chef aderenti ai Jeunes Restaurateurs d'Italia. Anche il mondo della scuola risponde “presente” all’appello di AIRC, nonostante le difficoltà legate alla pandemia. Sono 26 i Plessi Scolastici marchigiani che hanno scelto di partecipare a ‘Cancro io ti boccio’*, il progetto che promuove presso alunni e insegnanti le conoscenze sugli stili di vita salutari e il valore della ricerca scientifica. (*Compatibilmente con le indicazioni del DPCM)
Il cibo che consumiamo può influire sulla nostra salute ed esserne un prezioso alleato se, oltre a mangiare in modo sano ed equilibrato, riduciamo fattori di rischio come la sedentarietà e l’obesità. I ricercatori hanno infatti scoperto che essere fisicamente attivi incide su alcuni meccanismi essenziali dell’organismo, come il metabolismo energetico e ormonale, l’infiammazione e il sistema immunitario. È bene però sottolineare che il fumo è il fattore di rischio che più impatta sulla salute: l’85-90% dei tumori polmonari è causato proprio dalla sigaretta, che risulta essere anche all‘origine di molti altri tumori.
Dai forza alla ricerca con le arance, la marmellata e il miele di Airc
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