
Comunicare il terzo settore: webradio e podcast per raccontare la solidarietà
(da VDossier*) – Da “Radio senza muri” a “Radio incredibile”. Tante le esperienze utili a promuovere eventi, anche nelle Marche. La verve dei volontari per abbattere steccati sull’etere e su Internet.
Diffondere la cultura alla cittadinanza attiva, con lo scopo di invogliare quante più persone possibile a mettersi al servizio della comunità nel proprio tempo libero, raccontare il volontariato, necessariamente, si avvale di tutti i canali tecnologici di cui oggi si dispone. I Csv si sono messi a disposizione per supportare le associazioni e volontari in una comunicazione che sta diventando sempre più multimediale. In particolare, offrendo o supportando un servizio di comunicazione e promozione radiofonica, che si è spesso tradotta anche nella creazione di podcast o trasmissioni web radio on demand. Tramite il coinvolgimento diretto di emittenti locali, o registrazioni in studio, nei casi più strutturati, i volontari hanno vestito i panni di speaker in erba.
Oggi la radio è un mezzo di comunicazione più accessibile rispetto al passato, anche in termini di creazione di contenuti, il che ha portato il Terzo settore a sceglierla per la promozione di eventi, progetti ed esperienze di solidarietà.
Radio senza muri e Radio incredibile
Abbattere i muri, sentirsi vicini al prossimo, assaporare il senso di comunità e riflettere su tematiche cruciali: un desiderio che sembra passare attraverso le frequenze FM in più di un caso. Lo sa bene il Csv Marche che, in periodo di emergenza sanitaria e su idea di una rete di 14 associazioni marchigiane, ha visto nascere il progetto Riesco Marche (Reti inclusive e solidali per la comunità) con l’obiettivo di contrastare gli effetti di esclusione sociale e precarizzazione. Da ottobre 2020 è stato dedicato al progetto, uno spazio in “Radio senza muri”.
L’emittente che trasmette la rubrica, nasce nel 2012 a Jesi, ha operato nell’ambito di un progetto sociale sostenuto dal Csv Marche, con capofila l’associazione Ya Basta Marche, e ad oggi prosegue come esperienza autonoma gestita dal volontariato. “Radio senza muri”, ha cadenza quindicinale, offre la possibilità agli ascoltatori di conoscere le azioni di volontariato portate avanti dalla rete ed è frutto di un processo di ispirazione e best practice, perché si rifà al modello di “Radio La Colifata” di Buenos Aires, la prima al mondo a trasmettere da un ospedale neuropsichiatrico nel 1991. In esperienze come queste, l’emittente diventa punto di incontro tra pazienti e comunità, un mezzo per la promozione della salute mentale, per l’inclusione e la lotta all’emarginazione.
Radio senza muri realizza le sue trasmissioni collaborando con i Dsm (Dipartimenti di salute mentale) e i servizi socio-sanitari del territorio. Alla base del funzionamento c’è il dispositivo radiofonico gruppale (Drg), metodo di conduzione della trasmissione assembleare in cui la possibilità di parola è estesa a tutti i partecipanti. Gli speaker seduti in cerchio e microfono al centro: il discorso si evolve spontaneamente e prende direzioni inaspettate, all’interno dell’ora e mezza di trasmissione. Affisso al muro, un lenzuolo in cui si legge il titolo della trasmissione come un monito, disegnato con una bomboletta spray rossa. E sembra quasi di entrare e assistere in punta di piedi, a una conversazione tra amici al bar, uno degli scenari più ordinari possibili, ma con un messaggio cruciale: uscire dalla promozione istituzionale del diritto alla salute, ribaltando la narrazione che colloca “l’individuo in un ruolo passivo quale oggetto di cura o di sostentamento”. Si arriva quindi a un “cambio di ruolo, da oggetto a soggetto promotore di salute per sé e per la comunità di appartenenza” – come scrive lo staff di redazione del CsvMarche in un articolo datato 8 ottobre 2020. Le puntate di “Radio senza muri” sono trasmesse su http:/radiosenzamuri.caster.fm/.
C’è poi un altro caso virtuoso in regione, nello specifico a Grottammare in provincia di Ascoli Piceno, ed è “Radio incredibile”. Supportata dal Csv e gestita dall’aps omonima, costituitasi nel 2008, è una emittente di comunità, con la mission principale di raccontare il territorio, animando un canale di comunicazione per dare visibilità alle diverse realtà aggregative presenti nelle Marche, compresi spazi sociali marginali o difficili. Si tratta di laboratori originali e sperimentali, in collaborazione con enti socio-sanitari, Centri di aggregazione giovanile, scuole, comunità, biblioteche, carceri, ospedali. Gli speaker e collaboratori che negli anni si sono uniti alla squadra di “Radio incredibile”, sono una fonte inesauribile di idee. Afferma Valeria Tassotti, presidente dell’associazione che gestisce l’emittente: “Per noi, cresciuti con RadioFreccia, portare avanti questo progetto più che un hobby è una passione”.
Sempre in regione, non mancano testimonianze della radio più contemporanea, il podcast. Il Csv ha infatti promosso e coordinato, nell’ambito del progetto “C’entro – Insieme per le terre del sisma”, un laboratorio con gli studenti di una scuola superiore. Gestito da due docenti, giornalisti e collaboratori incaricati dal Csv, nel 2022 è stato fatto un lavoro di storytelling per dare spazio di voce e visibilità ad associazioni che altrimenti non ne avrebbero avuto. I cantastorie contemporanei si sono messi in gioco per far diventare il volontariato, un po’ più virale.
Attività, relazioni instaurate, motivazioni rinnovate, tematiche di primaria importanza. In alcuni casi, si tratta di rimanere al passo e lasciare il segno, in una società che corre veloce e che crede di non avere il tempo di trovare il giusto canale per sintonizzarsi con l’altro. Dove le notizie sono tante, troppe, c’è chi rallenta per restituire il giusto valore alle esperienze a servizio della comunità. Sotto le cuffie e dietro i microfoni, spesso ci sono persone non più giovanissime, che si sono preparate con dovizia alle interviste, coi loro appunti scritti a mano e con l’entusiasmo di sempre. Persone, che grazie ai Csv hanno una voce amplificata, che hanno modo di trasmettere la voglia di ridare valore al tempo, quello del volontariato, che in quanto tale, non sarà mai tempo perso. Che sia emittente tradizionale, web radio o podcast, la solidarietà ha ritrovato e trova tutt’ora, il proprio spazio sulle frequenze e negli Url, dei mezzi di comunicazione che si mettono a servizio di chi i muri li vuole scavalcare, o addirittura, abbattere.
* di Noemi Roncuzzi con la collaborazione di Alessandra Baldi e Marco Travaglini
Articolo pubblicato nella rivista Vdossier, Anno 15 — Numero 2